Tag Archive ebrei

Pietre d’inciampo 2022

Anche quest’anno l’installazione delle Pietre d’inciampo di Gunter Demnig segneranno il nostro cammino.
Roma ricorda le storie di uomini e donne, bambini e bambine vittime di una delle pagine più tragiche della Storia del Novecento.

Inciampiamo nella memoria!
Appuntamento sui luoghi segnati sulla pianta. Portiamo ragazzi e ragazze a scoprire queste storie!

per richieste irsifar@libero.it

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Le leggi razziali nell’Italia fascista

Nel novembre del 1938, nell’Italia fascista vennero promulgate le leggi razziali, che colpirono duramente la minoranza ebraica, in ogni aspetto della vita pubblica, fino alla deportazione. Le leggi antiebraiche furono applicate con particolare tenacia al mondo della cultura e della scuola, allontanando dalle aule scolastiche migliaia di persone, tra studenti e personale adulto.

L’Irsifar propone alle classi, su questo tema, un’attività didattica costituita da una lezione in modalità asincrona (30 minuti) e un laboratorio in modalità sincrona (50 minuti).

La lezione sulle leggi razziali si può trovare a questo link:

https://www.raiplay.it/video/2020/12/Nina-Quarenghi-Cinzia-Iossa-1938-Le-leggi-antiebraiche-in-Italia-7b1baddd-0154-4e17-b05b-8753f053ba5a.html?wt_mc=2.www.fb.raiplay_dati.&fbclid=IwAR1PLF1IsrpQNX8Z2QC2XlZw6rxTlgHwRPnudq1cuMtMz38nenH2EDY1mfo

Nel laboratorio, attraverso l’analisi di documenti di varia natura, affronteremo passo dopo passo il percorso che, dalla persecuzione dei diritti, portò alla persecuzione delle vite. 

Costo del laboratorio: offerta libera.

Il laboratorio si può prenotare in qualsiasi momento dell’anno scrivendo a: irsifar@libero.it

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Due bambine e basta. L’infanzia negata dalle persecuzioni razziali

Pubblichiamo il video dell’incontro del 16 ottobre con Pupa Garribba e Lia Levi per ascoltare le storie della loro vita, ricordare le persecuzioni razziali, riflettere sul nostro passato e sul nostro presente.

Il 16 ottobre con Pupa Garribba e Lia Levi per ascoltare le storie della loro vita, ricordare le persecuzioni razziali, riflettere sul nostro passato e sul nostro presente

Pubblicato da Irsifar Roma resistente su Domenica 18 ottobre 2020

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“Due bambine e basta. L’infanzia negata dalle persecuzioni razziali”

In ricordo della razzia del ghetto del 16 ottobre 1943 l’Irsifar organizza un incontro con la presenza speciale di Lia Levi e Pupa Garribba. Conduce l’incontro Anna Balzarro.

L’incontro si terrà online sulla piattaforma zoom venerdì 16 ottobre alle 16.00 e verrà pubblicato sul nostro sito e nella pagina facebook irsifar roma resistente.

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Pietre d'inciampo della famiglia Terracina | piazza Rosolino Pio

Racconti resistenti | La schiena della morte

di Nina Quarenghi

7 aprile 1944. Dopo sette mesi di occupazione, Roma “città aperta” è chiusa nella morsa della fame e della paura. La primavera porta la sua luce, ma, proprio come nei giorni che stiamo vivendo ora, in cui la vita e la libertà negate bloccano la possibilità di partecipare al risveglio della natura, permangono buio e terrore nella popolazione, in particolare in chi si nasconde dalla ferocia nazifascista: nelle cantine e nelle soffitte, nei cinema parrocchiali o dentro le catacombe, nelle case private, nei conventi, si nascondono gli ebrei romani, scampati alla razzia del 16 ottobre e dai rastrellamenti delle settimane successive, e insieme a loro i soldati che si rifiutano di combattere per la Repubblica di Salò, gli uomini che temono di essere mandati ai lavori forzati nelle terre del Reich e i combattenti della Resistenza, che lottano clandestinamente per scacciare quanto prima gli occupanti. Chi non si nasconde si prende cura dei rifugiati: li protegge, li sostiene, li rifocilla pur nella penuria di cibo. Si diceva allora: “Metà Roma nasconde l’altra metà”. È un’azione di Resistenza civile poderosa, fatta di gesti semplici, che possono costare la vita. 

Succedeva anche nel quartiere di Monteverde, dove è ambientato questo racconto, che inaugura la sezione #raccontiresistenti. In queste righe si intrecciano due storie realmente accadute: quella di un capitano rifugiato, che scamperà alla cattura dei nazifascisti a Roma, ma, unitosi agli Alleati dopo il 4 giugno, morirà il 21 aprile 1945 durante la liberazione di Bologna, e quella degli otto componenti della famiglia Terracina, assassinata ad Auschwitz – ad eccezione di Piero, unico sopravvissuto – che venne catturata quella sera di aprile, settantasei anni fa.

Nina Quarenghi, La schiena della morte, tratto dalla raccolta di racconti Capita a Monteverde, Arkadia Editore.

 


Immagine in evidenza: Pietre d'inciampo della famiglia Terracina | piazza Rosolino Pio
Musica: Soft and Furious, Melancholic Ending in FreemusicArchive
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