Una passeggiata attraverso Ostiense e Testaccio, tra storia e memoria leggendo targhe e ascoltando i ricordi di chi ha combattuto per la liberazione di Roma sopportando fame e miseria. Interrogando i luoghi, essi parlano ancora per noi.
Credits foto: R. Lucignani e autori vari “Testaccio dove batte più forte er cuore dei romani”, Gangemi, Roma 2009
Credits musica: “Roma città persa” testo e musica di Ludovica Valori ed esecuzione dal vivo dei “Traindeville”
Bibliografia:
I.Ranaldi, Testaccio da quartiere operaio a village della capitale”, Franco Angeli, Milano, 2012
Asor Rosa, L’alba di un mondo nuovo, Einaudi, Torino, 2002
Irsifar, Roma durante l’occupazione nazifascista, Franco Angeli, Milano, 2009 (le due storie di vita citate, sono pubblicate qui a mia cura nel capitolo “Testaccio”)
Katz, Roma città aperta, Il Saggiatore, Milano, 2003,
C.M. Travaglini, Un patrimonio urbano tra memoria e progetti. Roma. L’area Ostiense-Testaccio, Catalogo della mostra, Croma, Roma, 2004
di Lucia Ceci
In questo tempo di clausura forzata che vede i medici in prima linea e molti di quanti restano a casa con una gran voglia di correre, apriamo una finestra su una figura particolare della Resistenza romana: Manlio Gelsomini.
Campione nazionale juniores di atletica leggera, corse i cento metri in 11 secondi netti. Ma Gelsomini non fu solo un velocista. Fu un pediatra e un partigiano.
Ufficiale medico di complemento, l’8 settembre è a Roma e il 10 combatte a Porta San Paolo. Entra nel Fronte clandestino della Resistenza romana e partecipa alla lotta partigiana con il nome di battaglia Ruggero Fiamma.
È arrestato nel gennaio 1944 vicino Ponte Milvio e si trova nel carcere di via Tasso da 76 giorni, quando viene prelevato, portato alle Fosse Ardeatine e ucciso con un colpo alla testa.
Lucia Ceci ripercorre questa vicenda cercandone le tracce nell’Archivio Virtuale Biografico delle Vittime delle Fosse Ardeatine, attraverso una videointervista a chi lo ha progettato e ne è attualmente responsabile: Alessia Glielmi.
Un medico nella Resistenza e le sue tracce in un archivio digitale
#RaccontiamolaResistenzaIn questo tempo di clausura forzata che vede i medici in prima linea e molti di quanti restano a casa con una gran voglia di correre, apriamo una finestra su una figura particolare della Resistenza romana: Manlio Gelsomini.Campione nazionale juniores di atletica leggera, corse i cento metri in 11 secondi netti. Ma Gelsomini non fu solo un velocista. Fu un pediatra e un partigiano. Ufficiale medico di complemento, l'8 settembre è a Roma e il 10 combatte a Porta San Paolo. Entra nel Fronte clandestino della Resistenza romana e partecipa alla lotta partigiana con il nome di battaglia Ruggero Fiamma.È arrestato nel gennaio 1944 vicino Ponte Milvio e si trova nel carcere di via Tasso da 76 giorni, quando viene prelevato, portato alle Fosse Ardeatine e ucciso con un colpo alla testa. Lucia Ceci ripercorre questa vicenda cercandone le tracce nell’Archivio Virtuale Biografico delle Vittime delle Fosse Ardeatine, attraverso una videointervista a chi lo ha progettato e ne è attualmente responsabile: Alessia Glielmi.
Pubblicato da Irsifar Roma resistente su Giovedì 9 aprile 2020
Immagine in evidenza: Fotografia di Manlio Gelsomini, medico, medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Archivio biografico virtuale delle vittime delle Fosse Ardeatine (ViBiA), dossier 150. Fonte originale presso: Museo storico della Liberazione, Archivio istituzionale, Bacheche, b. 9, fasc. 4.